lunedì 24 febbraio 2014

Mostra KANDINSKY

KANDINSKY

16 dicembre- 27 aprile
Palazzo Reale, Milano

A sette anni di distanza dall'ultima mostra dedicata a Vassily Kandisky, Milano ospita a Palazzo Reale un'altra memorabile esposizione sull'opera di uno dei padri dell'Arte Astratta.
Mentre nella mostra del 2007 si analizzava il rapporto tra  le opere di Kandisky e il suo influsso sull'Astrattismo Italiano, questa mostra invece è una retrospettiva basata su i vari periodi della sua carriera. Essa ha ad oggetto 80 opere della donazione fatta negli anni '70 da Nina Kandinsky, moglie dell'artista, al Museo d'Arte Moderna Pompidou di Parigi.
Nelle 80 opere è possibile ripercorrere l'iter creativo dell'artista russo, che ha studiato e lavorato in Germania e ha trascorso gli ultimi anni della sua vita in Francia.
Wassilly Kandisky è nato a Mosca nel 1866. Dopo aver studiato giursprudenza a Mosca, ed essersi laureato con una tesi in economia politica, quando ormai la sua vita sembrava avesse preso una direzione certa nell'ambito della carriera universitaria, con l'assegnazione di una cattedra di insegnamento, decide all'età di 30 anni, di abbandonarla per dedicarsi alla carriera artistica. Rimasto folgorato da una esposizione d'arte impressionista a Mosca, si reca a Monaco per studiare Arte Moderna sotto la guida di Franz Von Stuck, di cui ne segue i corsi in Accademia. 
Il periodo monacense (1896-1914) costituisce l'oggetto della prima sezione della mostra (introdotta dalla ricostruzione della decorazione parietale della esposizione 'Senza Giuria' di Berlino nel '22, che immerge e avvolge subito lo spettatore nella dimensione cromatico-astratta, a tutto campo, del'arte di Kandinsky). I lavori di questo periodo sono: a carattere post-impressionista ( es. Shwabing: sole invernale '01, Citta' Vecchia II- '02, ), in stile simbolista (o jugendstil, come il Manifesto PHALANX - '04, Scena Russa, Canzone, la xilografia I Corvi), fino ad arrivare alle prime opere astratte, caratterizzate dal graduale affrancamento dalla resa realistica del soggetto, intitolate secondo definizioni mutuate dal linguaggio musicale (es. Improvvisazione III, '09), nonché opere astratte tout-court, nelle quali l'oggetto reale è definitivamente scomparso, per dare spazio ad una sinfonia di forme e colori (es. Quadro con macchia rossa, '14): esse trovano definizione teorica nell'opera scritta de Lo Spirituale nell'Arte, e nella redazione dell'Almanacco del Cavaliere Azzurro (1911-'12).
Il secondo periodo documentato in mostra, è Il ritorno in Russia (1916 - '21): con lo scoppio della Prima Guerra Mondiale, Kandisky torna a Mosca, dove prende parte al clima di fervore seguito alla Rivoluzione Russa, occupandosi di incarichi istituazionali nell'ambito della cultura e dell'istruzione, realizzando poche opere, con un ritorno alla figurazione, in prevalenza acquerelli astratti (in mostra, di particolare rilievo, l'opera a olio Nel Grigio- '19).

La terza sezione è dedicata al periodo in cui Kandinsky ritorna in Germania per insegnare al BAUHAUS (1922 - '33), nelle sua varie sedi di Waimar, Dessau, Berlino. Il suo stile diventa sempre più geometrico, sotto l'influsso del Costruttivismo russo, del Neoplasticismo, nonché della tendenza razionalista che si afferma nell'ambito dell'insegnamento e della progettazione che caratterizza la formazione al Bauhaus, diretto da Walter Gropius, soprattutto a partire dal '26. E' questo il periodo delle litografie della cartella a stampa di Piccoli Mondi  ( '22), di Giallo Rosso Blu ('26), quasi un manifesto delle teorie della composizione, oggetto delle sue lezioni agli alunni, esposte nella pubblicazione Punto, Linea e Superfice ('26), Accento in Rosa ('26) che documenta la predilezione per la figura del cerchio,  fino a Sviluppo in bruno ('33), ultima importante opera che segna il periodo Bauhaus, dopo la chiusura imposta dai nazisti.
L'ultimo periodo, Parigi (1933- '44), è quello francese, quando Kandinsky, assieme alla moglie Nina, si trasferisce in Francia per fuggire dal clima di intolleranza della Germania nazista.
A Parigi Kandinsky, a contatto con il movimento Surrealista, ne rimane affascinato e influenzato.
Le opere di questi anni sono caratterizzate dall'astrazione biomorfica (derivata dall'esame delle strutture cellulari e dei microrganismi marini, così come appaiono al microscopio: es Ammasso Regolato del '38), e dallo schiarimento della tavolozza, a contatto con la luce e il cromatismo tipicamente francese. Una componente ludica è inoltre presente nel bellissimo Blu di cielo ('40), mentre Accordo Reciproco del '42 continua a dimostrare un grande fervore creativo e un'animo ancora giovane dell'artista, nonostante l'età avanzata e il clima di tensione in cui l'opera viene creata.
Kandisky si spegne nella sua dimora nei pressi di Parigi nel '44, a 77 anni. Accanto al corpo, è fotografata proprio questo quadro.
In mostra poi è possibile seguire un video con l'intervista-testimonianza di Nina Kandisky, custode del destino dell'opera del Maestro dopo la morte.
Per chi ama l'arte moderna, questa esposizione monografica di grandi capolavori, è assolutamente consigliata.
Visita guidata con Antonio Laviano





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