sabato 2 febbraio 2013

Modigliani-Soutine e gli Artisti Maledetti: la Collezione Netter

MODIGLIANI - SOUTINE 
e gli Artisti di maledetti:
la collezione di Jonas Netter
21 febbraio - 8 settembre 2013
Palazzo reale, Milano

Palazzo Reale, dopo la mostra-evento su Picasso, presenta un'altra grande mostra, dedicata ai capolavori della collezione Netter, e in particolar modo ad Amedeo Modigliani e Chaim Soutine.
Jonas Netter fu uno dei primi collezionisti ad apprezzare il talento di Modigliani. Affascinato inizialmente dai lavori di Maurice Utrillo nel 1915, entrò in contatto con il mercante d'arte Leopodl Zborsky, che da poco aveva cominciato a occuparsi anche di Modigliani. Il rapporto tra il collezionista e il mercante durò diversi anni, fino ai primi anni '30.
Nel tempo Jonas Netter raccolse una grande collezione di opere dei giovani artisti che, provenendo da diverse parti del mondo, soprattutto Ebrei della Russia, Bielorussia, Polonia, Lituania, si recarono come Modigliani a Parigi per esprimere il loro talento.  Vivendo un clima ricco di stimoli, come era quello della Parigi di inizio '900, fino alla Seconda Guerra Mondiale, dove tra studi fatiscenti e taverne economiche si discuteva d'arte, si beveva alcool ed essenzio, si fumava oppio, si consumava la vicenda esistenziale di questi artisti  spesso poveri e considerati 'maudit', maledetti (-come venne soprannominato lo stesso Modigliani: Modì-), a causa del loro stile di vita disordinato e dissoluto.
Tra questi vi era anche Chaim Soutine, che nei suoi lavori, tipicamente espressionisti, metteva fuori tutto il suo tormento interiore, mentre la pittrice Suzanne Valadon e il figlio Maurice Utrillo riassumevano nei loro quadri le esperienze impressioniste (Utrillo) con quelle d'ascendenza lineare-decorativa (Valadon):  in mostra diversi paesaggi e scorci di Parigi, in particolare di Monmartre e Montparnasse di Utrillo, e figure e nudi di Suzanne Valadon.

Tra le due colline di Montmartre e Montparnasse si sviluppa la cosiddetta Ecole de Paris: non una vera scuola, ma un insieme di stili di artisti di diversa provenienza, accomunati da un elemento comune: crescere artisticamente insieme a Parigi e qui maturare individualmente, con uno stile proprio. Soggetti delle opere sono spesso le locande, le nature morte, i paesaggi, i ritratti della gente che fece  'l'atmosfera di Parigi' tra le due guerre, fatta di divertimento e miseria, ricchezza e povertà, arte e perdizione. In collezione Netter, inoltre, sono presenti opere di Deraine, De Vlaminck, Paresce, Kisling, e poi la seconda 'ondata' di artisti proveniente dalla 'scuderia' del mercante Zborosky, come Anchter, Zawadosky, Kikoine, Kremegne.
Fra le opere di Modigliani, del periodo 1916 - '19, si segnalano: il Ritratto di Zborosky, quello della giovane e sfortunata compagna Jeanne Ebuterne, che si suicidò il giorno dopo la morte di Amedeo, Elvira con colletto bianco, Ragazza in Giallo, e Ritratto di Chaim Souitine.
Pregevoli sono le nature morte e i paesaggi di vari artisti che risentono dell'influsso di Cezanne, mentre di Chaim Soutine si fanno apprezzare, tra le diverse opere, 'Bue squartato', 'la Pazza', 'Autoritratto'.
Della Collezione Netter, che subì vari smembramenti dovute alle vicende erediterie, si conserva l'attuale nucleo di circa 130 opere, a cui è dedicata la suddetta mostra. Con Antonio Laviano è possible conoscerne la storia, seguendone l'appassionante visita guidata.







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